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16 de set. 2019

Interview with Alessandro Gamberini (September 14 2019)

Extracts of interview with Alessandro Gamberini, lawyer of activist Carola Rackete, a guest of Foreign Friends of Catalonia (English translation by M. Strubell)
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1. Alessandro Gamberini, lawyer of Carola Rackete, invited by the Foreign Friends of Catalonia to a conference on disobedience and repression, comments to Vilaweb on both the judicial attack on NGOs and the trial of the Catalan leaders. Here are some extracts: https://t.co/LHE9Q04hsn

2. "Authoritarian regimes always use the single trial to fight opponents" referring to the fact that the Catalan leaders will be judged by the Supreme Court, at a single level, without the possibility of an appeal. But in the interview he notes other anomalies of this process.  

3. "[I was struck] by the measures that have been taken (...) Using criminal law with detentions that are so long from the point of view of human rights is amazing. It struck me a lot". "The reaction", says Gamberini, "has been decidedly disproportionate."

4. Furthermore, "The elementary rules of a criminal trial were not guaranteed, such as the principle of the principle of legal certainty of the charges. The prosecution must prove two crimes: rebellion and sedition. Such crimes require conduct that was not carried out in the Catalan case".   

5. "Passive resistance, such as that of the referendum, has never been considered active violence, and is protected by the right to resist. This is established by all treaties and texts of criminal law".

 6. "The principle of the natural judge has been violated. The principle of the judge established by law is a decisive principle, repeatedly proclaimed by the European Court of Human Rights. One cannot have an" ad hoc "judge.

7. "I am very worried about this situation and I am sure that when the sentence comes out there will be reactions in the world of the legal profession and of Italian universities. Sentences are always unpredictable, but a sentence coming after two years of preventive detention does not bode well".

8. Thanks Alessandro Gamberini, for your reflections and for having proposed a key to interpret various European problems in relation to which the use of criminal law is not only inappropriate, but represents a form - in this case yes - of violence.


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Original:

1. Alessandro Gamberini, avvocato di Carola Rackete, invitato dai Foreign Friends of Catalonia a una conferenza su disobbedienza e repressione, commenta su @Vilaweb sia l'attacco giudiziario alle ONG che il processo ai leader catalani.
Qui alcuni passaggi:
https://t.co/LHE9Q04hsn

2. "I regimi autoritari utilizzano sempre il giudice unico per combattere gli avversari" riferendosi al fatto che i leader catalani saranno giudicati dal Tribunale Supremo, in unico grado, senza possibilità di appello." Ma nella intervista rileva altre anomalie di questa vicenda.

3. "[Mi hanno colpito] le misure che si sono prese (...) Utilizzare il diritto penale con detenzioni tanto lunghe dal punto di vista dei diritti umani è stupefacente. Mi ha colpito molto". La reazione, afferma Gamberini, è stata decisamente sproporzionata."

4. Inoltre, "Non si sono garantite le regole elementari del giudizio penale, come il principio di tassatività delle accuse. L'accusa deve dimostrare due reati: ribellione e sedizione. Delitti che richiedono condotte che non sono state realizzate nel caso catalano".

5. "La resistenza passiva, come quella del referendum, mai è stata considerata violenza attiva, è protetta da diritto alla resistenza. Questo lo stabiliscono tutti i trattati e i testi di diritto penale".

6. "Si è violato il principio del giudice naturale. Il principio del giudice precostituito per legge è un principio decisivo, proclamato ripetutamente dalla Corte Europea dei Diritti Umani. Non si può avere un giudice "ad hoc".

7. "Mi preoccupa molto questa situazione e sono sicuro che quando uscirà la sentenza ci saranno reazioni nel mondo dell'avvocatura e delle università italiane. Le sentenze sono sempre imprevedibili, però una sentenza che arriva dopo due anni di carcere preventivo non promette bene".

8. Grazie Alessandro Gamberini, per le sue riflessioni e per l'averci proposto una chiave di lettura di diversi problemi europei rispetto ai quali l'uso del diritto penale non è solo inopportuno, ma rappresenta una forma, quella sì, di violenza.

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